Scritto da © giuseppe diodati - Ven, 14/05/2010 - 20:46
Venghino signori
prendano posto,
è arrivato l'arrota storie
affilo amori, favole
e curo i vostri dolori.
Ho un racconto per te signora,
per un amore di cioccolata
avvolto in carta stagnola,
per te che credi nel grande sogno
intenso violento e passionale.
Ho una favola per te
fanciulla dalle lunghe trecce
per il tuo esame di Biologia
e per un cane che ti aspetta
sotto il vaso di confetti bianchi.
Ho una canzone
per la dama che piange l'amor perduto
che rompe ad un pellicano cieco
che naviga nella sua vasca da bagno.
No, non tiratemi lattuga
o se dovete
che sia verdura fresca e di stagione
io demolisco le vostre convinzioni
dileggio tramonti, albe, gabbiani
e canestri di baggianate.
Sono l'arrota storie
figlio di un impiegato del catasto
e di una donna che non ha mai,
mai saltato una messa
per questo io non credo
alla religione dei culi appesi
io sono
la bertuccia che sorride
la scimmia della luna
l'ultimo cinghiale della sorgente.
Non ve la prendete,
il mio dileggio
è la mia triste condizione
di scettico mortale
senza paradiso in terra
o cielo
piuttosto compiangetemi
perché son solo
non trovo mai gente della mia razza.
perché son solo
non trovo mai gente della mia razza.
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