Mi piacevi

Mi piacevi, con la tue espressioni cinematografiche
e un libro di Marquez da leggere in spagnolo.
Mi piacevi perché non ci siamo dati del tempo
e abbiamo lasciato tutto alle incomprensioni del caso.
Eri il fragile consenso di un diniego 
strappato all'inverno 
alla neve appesa al sole
al taxi opportuno fermo alla stazione centrale.
Mi piacevi perché non era il momento giusto
perché l'amore è sempre in ritardo
perché ci siamo persi come i miei accordi nella testa
quando una chitarra nuda 
all'angolo della stanza impreca.
Mi piacevi sul caffé lungo di parole e sigarette
nei negativi del vetro
sui passanti distratti e disamorati
sul seno in comodato d'uso.
Mi piacevi nel tempo di una prenotazione d'albergo
e di una colazione solitaria
sulle pagine drammatiche di un giornale 
nei crimini che volevo arrogarmi
per sentire altri dolori tranne che quell'addio.