Scritto da © Untel - Sab, 29/09/2012 - 09:32
Josh aveva i capelli di stoppa e
quando ha corso,
ha corso più di tutti.
Non si è mai voltato e sapeva
che l’avrebbe fatto per sempre.
Ha corso tanto Josh
tanto da rimanere solo
orfano prima di sapere
se i suoi fossero stati presi.
Ritrovare il passatore era l’ultima possibilità
che per un Degas
li aveva mandati in Svizzera
alla chetichella.
Ma il passatore ormai
faceva su e giù nel campo di alberi spinati
con il volto graffiato
già evaso dal mondo.
Se ne tornò a casa Josh
nel vecchio solaio di Montmartre
dove una trancia di sole passava dall’abbaino
e le stelle vi stavano come briciole di formaggio nel plateau.
Non c’era più nessuno.
Il profumo della polvere
e un soldatino di stagno
a cui copriva gli occhi con un dito
quando i nazisti entravano
e si portavano via tutto.
Si portavano via le carezze di sua madre
gli occhi rossi del padre
le camelie di Berenice
le susine
il fazzoletto ricamato.
Si portavano via l’incanto.
Si portarono la paura.
Per questo Josh non temeva
di entrare dai lucernari di Parigi
ed uscirne con le mani sporche
e correre
correre senza voltarsi.
Un giorno, dopo che le campane di Sacre Coeur
portarono per i declivi amaranto
l’Ave Maria delle 12,
Josh spiò dai vetri la signora
non così spaventata
mentre un ufficiale le baciava il collo.
Dal quel giorno pensò a loro
un riparo
un vagone rosa sospeso nel buio
quando il buio è abbastanza buio
per sfibrare i sensi.
Un asilo ad ore
per le donne che non hanno paura dei tedeschi.
Forse le donne non hanno mai paura
e neanche mia madre ne aveva, pensava,
perché non tremava ed io non tremavo
quando sentivo il suo seno forte e risoluto.
Ma perché gli ufficiali paventano d’essere nudi
e l’usbergo protegge prima l’onore e poi la carne,
affittò il suo solaio all’ora che le stelle stanno sull’abbaino
come briciole di formaggio nel plateau
Si ritrovavano lì
si toccavano, non si amavano -Josh sapeva cos’era l’amore,
e attendeva finché le campane non davano le dieci.
E poiché non poteva coprire gli occhi al soldatino di stagno,
era di notte che lo consolava.
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