Giorgio e Amelia per sempre (Pièce teatrale)

AMELIA -Sai Giorgio

GIORGIO -Cosa?

AMELIA -Mi piace pensare che la mia percezione di te non sia così … scoraggiante.

GIORGIO -E quindi?

AMELIA -E' che non ci riesco sempre a pensarlo.

GIORGIO -Va bene Amelia, ma sforzati un pochino.

AMELIA -Mi sforzo, ma è difficile.

GIORGIO -Non è difficile se tieni duro. 

AMELIA -Lo so, ma ci sono momenti in cui per me sei attraente e altri proprio scoraggiante.

G. -E adesso?

A. -Adesso? Così, mentre sei sulla sedia, la pancia sulle gambe e il giornale a mezz'aria? (fa una pausa) Perturbante.

G. -Ah, pensavo peggio.

A. -Giorgio …

G. -Dimmi amore

A. -Hai mai pensato di fare un figlio?

G. -Con te?

A. -Amore, non so se hai altre risorse stando su quella sedia da 25 anni...

G. -26.

A. -No, il primo anno di matrimonio fu bellissimo. 

G. -Già! 

A. -E allora, ci hai mai pensato? 

G. -Amelia, strano, sai! E’ la prima volta che me lo chiedi.

A. -Sì, è vero. Stamattina non te l’ho chiesto.

G. -Ma ti ho risposto ieri sera. E anche ieri pomeriggio. E se non sbaglio anche ieri mattina.

A.-Ma non cambi mai risposta da 25 anni.

G. -26

A.-No, il primo anno lo volevi, un figlio.

G. -E già.

A. -Ho capito dai; la tua risposta è definitiva.

G. -Sì, e fa che sia definitiva almeno fino alla settimana prossima. Ma poi,  Amelia, lo sai, che per     

      fare un figlio ci vuole …

A. -Un pisello, Giorgio. Giuro, nient’altro. L’avessi, farei da sola.

G. -Ma no, ci vuole attrazione, attrazione e noi non ce l’abbiamo.

A. -Che noia questa attrazione! Non l’abbiamo mai avuta.

G. -Infatti, Amelia. Che noia!

A. -Tu non mi hai mai conturbato, Giorgio, e non mi conturbi ancora.

G. -Anche tu Amelia, mai.

A. -Però ci siamo sposati, amore.

G. -Appunto! Ci si sposa solo quando si ha qualcosa in comune. Mica per altro!

A. -Ed era così romantico.

G. -Sì che lo era.

A. -Beh lo è ancora, Giorgio caro!

G. -Hai detto tu ... era.

A. -Sì, ma lo è.

G. -Lo è, certo che lo è, Amelia.

A. -Oh Giorgio, non è romantico che non ci piacciamo ancora?

G. -Sì, sì, è che ...

A. -Che?

G. -Troppo romanticismo spossa.

A. -E non spossarti, quand'è così.

G. -Ce la metto tutta, amore. E' difficile.

A. -Giorgio, non è difficile se tieni duro. Capito? Se tieni duro ... 

G. -Amelia ...

A. -Sì, amore?

G. -Mi prendi per i fondelli?

A. -Chi, io? Nooo.Devi tener duro.

G. -Che vuol dire?

A.- Non lo so, sono 26 anni che me lo chiedo.

G.- Mi prendi per i fondelli?

A. -Ma perché, lo sai, tu sei il mio faro, il mio totem, il mio

G. -Quindi il tuo fallo, lo so.

A. -Giorgio caro, sei tutto per me. Però non esageriamo.

SILENZIO

A. -Forse, forse avremmo dovuto solo cercare qualcuno più attraente .

G. -Dici, per tutti e due?

A. -Certo.

G. -No, amore il triangolo non mi è mai piaciuto!

A. -Ma no, Giorgio, che hai capito. Uno a testa.

G. -E neanche il quadrilatero!

A. -Ma no, ognuno per conto suo.

G. -E che se senso ha, Ameliuccia, cercare qualcuno più attraente e poi starsene per conto

     proprio?

A. -Amore, mi sa che hai ragione.

G. -Evidentemente sì.

A. -Giorgio …

G. -Dimmi.

A. -Ma lo sai che sei meno scoraggiante quando hai ragione?

G. -Dici, meno scoraggiante, ... quasi conturbante?

A. -Sì.

G. -Beh, anche tu, amore, sei meno scoraggiante e quasi conturbante quando hai ragione.

A. -Ma non ci capita mai insieme, Giorgio.

G. -E no Amelia, a quanto pare no. Se tu hai torto, io ho ragione.

A. -E viceversa.

G. -Non sia mai.

A. -Però ci sono dei momenti in cui siamo d’accordo.

G. -Ma quando siamo d’accordo siamo così scoraggianti...

A. -E siamo romantici.

G. -Molto romantici.

A. -E spossati.

G. -Spossati finché morte non ci separi.

A. -Ti amo, Giorgio.

G. -Anche io, Amelia.

A. -Forse no, Giorgio.

G. -Forse neanche io, Amelia.