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Una discesa a terra...(falso contatto)

 
 
Avrei fatto prima a scendere le scale ma cedo all'ascensore, cinque piani sono troppi! - Ecco che arriva, un po' vecchio... ma accogliente, come sempre. Entro e chiudo le porte, premo il pulsante e mi giro verso lo specchio: - che spettacolo! L'odore di mughetto arriva prima dell'immagine, sarà la nuova profumazione che ha messo il portiere. Mentre mi guardo sento la mia vita addosso, burlona e incantatrice, riflessa sembro doppia, forse starei meglio con le trecce. Che dire allo specchio che ripetutamente m'interroga in questi secondi di discesa?  Mi fa sempre le stesse domande e spesso, devo ammettere,  preferisco girare le spalle.  Anche se chiudo un occhio l'altro mi scruta e finisco per correggere il trucco. Il rossetto è a posto, avrei dovuto alzare i capelli? ...Ma no! - Vado bene lo stesso! Se sarà necessario, fuori, alzo il cappuccio, qui c'è sempre vento. La pulsantiera segna il quarto piano, che faccio?  I miei occhi cedono, l'immagine riflessa mi dà noia, guardo le scarpe e... mannaggia al freddo!-  Sono stufa di mettere stivali, sembro una crocerossina in campo militare. Ecco! ..il terzo piano lo riconosco senza guardare, lo capisco dal dondolio, in questo punto l'ascensore s'inceppa e penso sempre che qualche volta verrà la fine.
Quanto tempo perso in questa discesa, sono sola e mi sento a disagio. 
Come starei da sola?
Non l'ho mai provato, sono quarta di sette fratelli e la mia tribù magnifica non mi ha mai fatto sentire il silenzio, quello vero, quello che fa male... dico meno male!  Se resto ancora qui dentro posso anche andare in panico. Quando toccherò terra - giuro - userò solo le scale! Lo dico sempre...!  Adesso sono pronta, quasi esco, ho superato il secondo piano non guardo più lo specchio, lo trovo bugiardo o sono bugiarda io?
Sento passi nella scala, qualcuno scende a piedi, magari arriva prima di me e io perderò altro tempo ad aspettare che si apra la porta. Le attese sono snervanti, bucano la mente, avverto l'ansia al primo piano e vorrei uscire. Non posso! .... ancora qualche attimo e sarò fuori per sempre. Come sipario vedo le porte aprirsi, una scena visitata e mai corretta, da 5 anni, sempre la stessa e gli stessi pensieri...
Dove vado e perchè, se farò bene o era meglio non provare, scegliere, comprare, attendere, pagare. Gesti ripetuti, commissioni obbligate, la spesa trasformata in viaggio di piacere e il nuovo pensiero prima di tornare in ascensore... dirmi che aspetterò domani per salire dalle scale e trovare una scusa allo specchio per non farmi interrogare.

 

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