Scritto da © luccardin - Dom, 29/04/2012 - 13:06
Appoggiò le mani sulle mie spalle
poi se ne andò
lasciandomi la sua voce
nella memoria dei giorni
in quel che sarà di te
che ancora oggi vive e ritorna
eco di un tempo fermato.
Fu allora che capii cosa vuol dire
aspettare la morte
la coscienza di non essere più tra i sentimenti
e lasciare tutto
perché è così il giorno che viene
e ti porta via
e il pianto non serve
che a coprire le fragilità sommerse
davanti all’impotenza funebre
questo è stato il mio battesimo con la morte
ma ancora era da divenire
la profezia della parola
quando la passione si sarebbe eletta
a faro della mia vita
e non puoi chiudere la porta del destino
e riposare tra i capelli bianchi
il giorno che viene
è così lontano dal mio respiro
così come è profondo il suo respiro
nella mia anima
che il morire fa più paura
a chi porta novella
e non a me che aspetto
con le valigie pronte
che il mio riposo finalmente sia
di altra luce.
poi se ne andò
lasciandomi la sua voce
nella memoria dei giorni
in quel che sarà di te
che ancora oggi vive e ritorna
eco di un tempo fermato.
Fu allora che capii cosa vuol dire
aspettare la morte
la coscienza di non essere più tra i sentimenti
e lasciare tutto
perché è così il giorno che viene
e ti porta via
e il pianto non serve
che a coprire le fragilità sommerse
davanti all’impotenza funebre
questo è stato il mio battesimo con la morte
ma ancora era da divenire
la profezia della parola
quando la passione si sarebbe eletta
a faro della mia vita
e non puoi chiudere la porta del destino
e riposare tra i capelli bianchi
il giorno che viene
è così lontano dal mio respiro
così come è profondo il suo respiro
nella mia anima
che il morire fa più paura
a chi porta novella
e non a me che aspetto
con le valigie pronte
che il mio riposo finalmente sia
di altra luce.
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