Scritto da © matris - Sab, 25/06/2011 - 23:00
Bislacco il rude rancore
lotta con le parole
ascolta i sipari frusciare al vento
bkàa bkjs
il grattugiar
dei legni
crespe le asperità sentivi
segnavano i solchi asserviti
le tue parole suadenti
al raglio del mulo
fummo elisi dallo sguardo
breccia ch’io pulsante sperma
indovinai per cura rancurata
nella gittata e per avventura
rancore traviai giocando
indemoniato, nel senso che
al nome evocato trasparente,
vipera, professava sapiente
soffiare nelle canne accese
d’un lume di gioioso amore
nulla nel buio di quella sera
sarebbe andato perduto nel vuoto.
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