Scritto da © luccardin - Gio, 27/10/2011 - 21:49
Nel suo franar la terra
pose al mio riguardo
un elmo ed una spada
che di nobile crociato
ne aveva d'impronta il nome
lucardius dei lucardo
e dal terriccio levai
simil armamento
per poi riporlo
in più degno fosso
all'ombra di un vecchio olmo
per fare funereo canto
a chi nel suo perir
fece dono di sua vita
al fin di portar lontano
dall'amata patria
il canto d'amor e libertà cristiana
di cui si fece umil testimone e cavaliere
tanto che nell'impronta
aveva inciso il cor nella croce
ed un leone con una rosa in bocca
e ivi posi
così scritto in roccia
Al cavalier
che dell'istoria io non conobbi
ma che nel pugno
strinse la libertà
e non la vita
che il ribbollir di terra
mi elevò a dono
nel porre in luce
a rimembrar del suo passato
a me che non fui
nè cavaliere nè crociato
ma solo umile scrivano della vita.
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