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Variazioni di A. Iurilli Duhamel
"C'è una musica stellare che solo l'anima può udire. Quando ti arriva mentre ogni rumore del mondo tace, significa che l'anima c'è...  
Ricordati, figlio mio, che la felicità, quella vera, nasce in noi e per noi, soprattutto dal suo contrario."
 
 
La capacità di elaborare il lutto di una delusione è un elemento significativo  della forza dell’io, tanto quanto l’incapacità di trasformare la perdita in una nuova opportunità di vita, assieme  ai  conseguenti atteggiamenti  distruttivi e autodistruttivi, ne testimoniano  la  sua  debolezza.
 

In questi casi l’individuo non riesce a disporre della sufficiente elasticità organismica necessaria a contenere e  partorire il proprio lacerante dolore,  per poi  aprirsi ad un nuovo giorno;  proprio come una partoriente atterrita che non può   coinvolgersi nello spasmo del travaglio della propria  nascente   creatura.

 
Rigidamente egli rimane attaccato al passato, mormorando e recriminando contro la sorte avversa o contro il presunto responsabile del proprio dolore portando costantemente acqua al mulino del suo essere  sclerotizzato. Sempre più incapace di pulsare  è costretto ad  alienarsi dal processo della vita, che di fatto è una costante trasformazione, e dunque un perenne  alternarsi di perdita  e  nuovi inizi.
 
L’uomo moderno è più che mai vulnerabile  e non sufficientemente equipaggiato nei confronti della protezione  dell’integrità della vita nelle proprie membra e nelle proprie  intime relazioni; risente del progressivo processo di devitalizzazione conseguente alla perdita di contatto  e identificazione  con quei misteriosi processi pulsanti e vibranti  che animano ogni ambito della natura compresa la sua.
 
Pseudo vita, pseudo sentimenti, pseudo relazioni si  insediano giorno per giorno producendo  esseri  stanchi, deboli e asfittici, cronicamente depressi e ammorbanti,  autentici portatori di infelicità,  incuranti di infettare persino le pianticelle più tenere che sono rappresentate dai bimbi, i quali avrebbero invece , tutto il diritto di  trovare appoggio in persone autonome e vitali .
 
Possiamo cogliere questa sofferenza in ogni dove, la  leggiamo  sui volti d'innumerevoli persone,  nei  loro occhi spenti privi di fiducia e speranza; la udiamo nei loro discorsi monotoni,  chiusi in se stessi, nelle parole impregnate di ipocrisia, negatività,  cinismo e amarezza.
 
Il senso di tradimento da parte della vita è un sintomo che si diffonde a macchia d’olio, viene ampiamente proiettato  nei confronti degli altri ma raramente viene considerato come espressione del proprio auto-tradimento generatore di sfiducia nella vita.
 
Questa perdita di fiducia è uno dei criteri di base nella diagnosi della depressione che sostanzialmente  può essere descritta come uno stato di perdita    di fiducia in se stessi e  nel proprio potenziale di autorigenerazione.
 
Ci sono persone che hanno subito prove durissime nella loro vita, eppure rimangono profondamente  aggrappate alla convinzione che la vita umana ha senso anche in situazioni esasperate e profondamente ingiuste  perchè sono animate da  autentica fede:
 
 

 “Coloro che hanno una fede autentica si distinguono per una qualità che noi tutti riconosciamo: la grazia. Una persona che ha fede e aggraziata nei suoi movimenti perché la sua forza vitale scorre con naturalezza e liberamente attraverso il corpo. E' aggraziata nelle maniere perché non resta appesa al proprio ego e al proprio intelletto, alla propria posizione o al proprio potere. E' un tutt'uno con il corpo e, attraverso il corpo, con la vita intera e con l'universo il suo spirito è illuminato e risplende della fiamma intensa della vita che c'è in lei. C’è un posto nel suo cuore per ogni bambino, poiché questi rappresenta per lei il futuro;….ed ha rispetto per "gli anziani" perché sono la sorgente della sua esistenza e il fondamento della sua saggezza.”(1)

 
 
La vita con i suoi  drammi non è riuscita a cambiarli e renderli simili a zombies lamentosi e recriminanti, al contrario sono  persino in grado di essere di supporto agli altri riuscendo  ad infondere fiducia e speranza.
 
E' una  preziosa  abilità  che scaturisce   dalla capacità  di  percepire la vita  che scorre all’interno di noi,   di essere in grado di accettarla nella sua pienezza.  Il dolore è energia, è vita che  ha bisogno di correre come un fiume verso il mare,  quando ovviamente non si rifugia nelle comode anse di  vittima  ma riesce a collegarsi anche al dolore degli altri, al dolore della terra e soprattutto se  lo si accetta per quello che è : qualcosa che come tutto e come noi   prima o poi dovrà passare.
 
                                                                                              A.I.D
 
(1) A. Lowen, "Il Tradimento del corpo"
 
 

 

 

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