Scritto da © Anonimo - Lun, 01/02/2010 - 09:41
Penso all’angoscia che ogni cosa debba
essere fatta per tempo. Al contrario direi del tempo
che non può essere per ogni cosa; dunque, perché?
Se sfoglio una margherita
al ritmo m’amo non m’amo, quante volte mi sarò amato?
Non avrà forse avuto tempo il disamore?
Così sto, meccanismo fermo del paesaggio
dove tutto muta,
pur rimanendo uguale l’alzata del velo, una sera.
E’ così lenta che tarda a venire la notte;
per prime le stelle,
piene di sé che un cane risorto lupo non le infuria:
solo io, solo, mi acquatto nel vetro, riflettendo una diversa idea.
Veloce - e devo esserne rapito -
più veloce di qualsiasi illuminazione divina
forse una diversa piega,
forse l’idea stessa del sollievo;
e intanto tutto muta
tranne il tempo
che ci volle.
essere fatta per tempo. Al contrario direi del tempo
che non può essere per ogni cosa; dunque, perché?
Se sfoglio una margherita
al ritmo m’amo non m’amo, quante volte mi sarò amato?
Non avrà forse avuto tempo il disamore?
Così sto, meccanismo fermo del paesaggio
dove tutto muta,
pur rimanendo uguale l’alzata del velo, una sera.
E’ così lenta che tarda a venire la notte;
per prime le stelle,
piene di sé che un cane risorto lupo non le infuria:
solo io, solo, mi acquatto nel vetro, riflettendo una diversa idea.
Veloce - e devo esserne rapito -
più veloce di qualsiasi illuminazione divina
forse una diversa piega,
forse l’idea stessa del sollievo;
e intanto tutto muta
tranne il tempo
che ci volle.
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