Scritto da © SebastianoA - Lun, 26/12/2011 - 01:43
tu bella con le tue croci seppur senza chiodi a non ripetere
l’unicità del faticoso ausilio con ametiste sulle unghia corrose dal grido
e tu bella con tutte le plastiche sul capo i doni di fuoco
che bruciano parole e ti servirebbero se fossero semi oppure ossa
e carni per quanto corrotte a dipanare la perenne matassa avvolta
dal diluvio e mai mai interrata dai tentativi numerati di una cometa
che taglia un cielo ridotto a un cumulo di ossidi e imprecazioni
nasce un seme già impastato al sale quotato in borsa in mano ai lestofanti
nasce la speranza di un nuovo arbitrio finalmente libero dall’etica
quell’inciampo al giudizio che fa dell’uomo solo scimmie diverse
e tu bella senza neppure una vanga continui a fiorire come nulla fosse
cosa è stato e quale dio ha tolto agli angeli la spada
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