Scritto da © Alessandro Moschini - Sab, 25/12/2010 - 03:08
Lo sento arrivare.
Avverto il suo fischio
mentre percorre
la vallata dei miei ricordi
scivolando trasparentemente
su binari incogniti
che fanno attrito
con le ideali ruote
quando tocco
i freni delle mie paure.
Corre veloce
attraverso la notte ignota
Facendo sosta in stazioni fatiscenti
dove ombre senza volto scendono
e ne salgono altre.
Sono pochi coloro dei quali
riconosco o ricordo le sagome.
Il controllore
volto piatto con due lancette
ferme a ore sei
in corrispondenza del naso
passa per gli scompartimenti spogli
chiedendo il biglietto
a passeggeri clandestini
della mia indulgenza.
Sicari, mercanti di morte
occupano una carrozza
sotto mentite spoglie
intonando un canto macabro
sulle note dissonanti di un mandolino.
Luridi, ubriachi
bevendo whisky di infima categoria
e fumando sigarette di bassa lega
appestano l'aria dei loro sporchi propositi
di assassinare un cuore.
E mentre si compiacciono
della loro stoltezza
non sanno che lo stesso cuore
sta già lavorando in silenzio
ridendo di gusto
per staccare la loro carrozza
dal resto del trasparente convoglio
che corre veloce e libero
ulrando il suo fischio attraverso la notte.
Avverto il suo fischio
mentre percorre
la vallata dei miei ricordi
scivolando trasparentemente
su binari incogniti
che fanno attrito
con le ideali ruote
quando tocco
i freni delle mie paure.
Corre veloce
attraverso la notte ignota
Facendo sosta in stazioni fatiscenti
dove ombre senza volto scendono
e ne salgono altre.
Sono pochi coloro dei quali
riconosco o ricordo le sagome.
Il controllore
volto piatto con due lancette
ferme a ore sei
in corrispondenza del naso
passa per gli scompartimenti spogli
chiedendo il biglietto
a passeggeri clandestini
della mia indulgenza.
Sicari, mercanti di morte
occupano una carrozza
sotto mentite spoglie
intonando un canto macabro
sulle note dissonanti di un mandolino.
Luridi, ubriachi
bevendo whisky di infima categoria
e fumando sigarette di bassa lega
appestano l'aria dei loro sporchi propositi
di assassinare un cuore.
E mentre si compiacciono
della loro stoltezza
non sanno che lo stesso cuore
sta già lavorando in silenzio
ridendo di gusto
per staccare la loro carrozza
dal resto del trasparente convoglio
che corre veloce e libero
ulrando il suo fischio attraverso la notte.
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