Nello scompartimento, mentre il treno sferragliava verso la città di Firenze, la conversazione s’avvivò per l’attiva presenza dell’uomo in blu, che raccontava episodi della sua vita, dei viaggi fatti, e faceva poi domande alle quali spesso lui stesso dava risposta. Parlava dell’Argentina, della carne che si consuma preparata "en varas", dei vini rossi, corposi, delle origini italiane del tango e naturalmente del calcio albiceleste, di Maradona e di suo figlio José - Giuseppe in italiano - già resosi famoso a Baires col nomignolo "El Gari".
Padre e figlio erano entrambi tifosi dell’Inter. Da anni soffrivano per quello scudetto che non voleva saperne d’appendersi alla maglietta a strisce nerazzurre. L’uomo in nero s’era lasciato allora andare, confessandosi bianconero.
- Razza padrona!
...esclamò in un momento ardente della conversazione. E l’uomo in grigio aveva sorriso, quasi compiaciuto: era la stessa opinione che aveva anche lui della Juve. Da decenni e decenni. Da sempre.
Dal calcio si passò facilmente alle barzellette su Totti, e poi a quelle più spinte e provocanti, ed infine alle donne.
Parlando di femmine, tutti e quattro convennero che quella che aveva le gambe nude sulla copertina della rivista era un demonio.
- Que clase de hembra, por dios!
...gli scappò detto al giovane italoargentino. E la mostrò in giro in una fotografia dove appariva quasi nuda a pagina 61. L’altro giovane prese in mano la rivista aperta su quella pagina, e fece un gesto come per mangiarsi le carni esposte di quell’attrice, così invitanti da provocare di leccare perfino la carta patinata. Si sentiva "masculo", e voleva che si sapesse. Ed anche questo particolare piacque a quell’uomo in grigio, attratto dal siciliano. Si fece ridare quella pubblicazione e con gli occhi su quel corpo disse:
- Bedda, ca comu a ttìa nun cinni sunnu ...mancu circannu ppi lu munnu sanu!
...con quell’accento caratteristico, quel tono tipico del siciliano. E dovette quindi ammetterlo: quell’accento e quel tono erano della terra del loro compaesano, di Luigi Pirandello. Erano d’Agrigento.
Vittorio Fioravanti Grasso
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