I tre uomini in treno / 2 | [catpath] | Vittorio Fioravanti | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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I tre uomini in treno / 2

- Permettete? ...sono Romano Garibaldi! ...e questi è mio figlio José, che fa il calciatore di professione, e andiamo a Milano per un provino.

E diede la mano a tutti, anche a suo figlio. L’uomo in grigio, dapprima esitò, poi alla stretta di mano disse soltanto "Rossi", inventandolo sul momento. Il giovane s’era invece preparato ad ogni evenienza e aggiunse - come prescritto - "...piacere, Lombardo", tradendo l’accento siciliano nella sillaba finale.

L’uomo in grigio, che diceva di chiamarsi "Rossi", si tolse infine gli occhiali oscuri e aprì uno dei due quoridiani, offrendo ai presenti le sue pubblicazioni. Garibaldi prese una delle riviste ringraziando in anticipo, e il figlio afferrò l’altra che aveva in copertina le cosce nude d’una sconosciuta. Il giovane a destra invece neanche si mosse. Guardava fuori, ma nel riflesso del vetro del finestrino osservava l’immagine di quel tale. "Rossi", come gli era parso di udire.

- Guardi, questo quì è Moratti!
...disse ad un certo momento Garibaldi, mostrando la pagina illustrata.
- Andiamo da lui a Milano, a fare un provino per giocare nell’Inter...
...e aggiunse:
- Non io, ma mio figlio José.
E come il tal Rossi non gli badava, continuò a dire, guardando ora suo figlio:
- E’ molto bravo, sa?

Il "Rossi" faceva finta di leggere l’editoriale, ma stava osservando il figlio dell’emigrato. Aveva dentro un moto strano, come un rimpianto. Morti ammazzati il padre ed il fratello, morta ora la madre,si sentiva solo, senza neppure un figlio, un ramo ormai inutile. Un figlio avrebbe potuto dargli un rinnovato impulso, quello che gli era completamente mancato in questi ultimi anni, sprecati lontano da tutti e da tutto. L’emigrato era tornato dall’Argentina per vibrare un secondo combattimento esistenziale, forte del figlio. Del proprio figlio.

E l’emigrato, Romano Garibaldi - un cognome da romantico, eroico guerriero - era lì sotto gli occhi del "pentito", ad ammirare le brillanti immagini dei giocatori interisti. Era lì con le dita sopra le maglie nerazzurre. E sembrava quasi che le accarezzasse...
 

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