Scritto da © Pimpra - Ven, 26/08/2011 - 13:59
Uscire dal proprio quotidiano, a volte, riporta il proprio sè in una dimensione di profonda intimità.
Accade di trovarsi circondati da una folla che sfila intorno, burattini di un gioco infernale, presi dalla corsa verso un orizzonte, la cui linea tu non riesci nemmeno ad intravvedere.
Quindi smetti di spingerti, non ci provi neanche perchè, in fondo, la traccia di destino verso la quale vuoi tendere, preferisci disegnartela da solo.
La penna, in questo giorni di ritiro spirituale in mia compagnia, è scivolata più e più volte sul foglio, a trattenere per sempre, fili di riflessioni, emulsioni delicate di immagini rapite qua e là in questo mio andare.
Il bello e il brutto tempo interiore si sono rincorsi come nembi in una giornata di primavera, un vento leggero ha soffiato a rinfrescare la pelle, uno scroscio di pioggia improvvisa ha regalato frescura.
Non è male imparare a sopportarsi, riconoscere, pietra a pietra, il greto del proprio torrente.
L'acqua è fresca e ci sono molte rane.
Oggi, in fondo, è una bella giornata.
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