Correva il maggio del 1978, ero da pochi mesi sposato e, terminato l'ascolto radiofonico di “Tutto il calcio minuto per minuto”, raggiante comunicai a mia moglie la vincita di una schedina miliardaria. Con cocente delusione, però, un'ora dopo in “90°minuto” tutto andava all'aria perché, alla casella 8, il risultato della partita Spal Pescara (squadre già salve a centro classifica!) da 1 a 0 (1) stranamente era diventato 1-1(X).
La spiegazione di tanto era dovuto al fatto che il portiere della Spal, ingannato da un triplice fischio finale partito dagli spalti, aveva abbandonato i pali e lo scaltro Zucchini (per me lasciamo perdere!), giocatore del Pescara, anche lui credendo che la partita fosse conclusa, comunque, trovandosi a centrocampo con il pallone rimbalzante tra i piedi, diede un istintivo calcio al pallone che lemme lemme entrò nella porta incustodita.
Nessuno in campo si accorse di questo gol e il radiocronista, infatti, diede 1 a 0 come risultato finale. Negli spogliatoi l'arbitro (all'epoca inesorabilmente vestito di nero!), cui compete la convalida della schedina, diede invece come risultato finale 1-1 (x): il suo triplice fischio l'aveva dato pochi istanti dopo quello partito dagli spalti, una volta che quello sciagurato pallone aveva varcato la linea di porta!
Stranamente, cambiando tipo di gioco, qualche anno fa una bolletta di ben 20 squadre a doppia chance (1x) la persi perché, ancora una volta, la solita Spal andò a vincere 3 a 1 in casa di un superfavorito Ravenna!
Questa volta, volendo andare a fondo all'arcano Spal (squadra calcistica di Ferrara), ho scoperto che questa sigla (al pari dell'allucinante responso del superenalotto!) recita un messaggio per me ben chiaro: Società polisportiva ars et labor!
In appendice a questi strani segni, adesso vi riporto ad un altro incredibile evento (e passo così a un vero segnale!) che mi capitò il giorno della Befana di alcuni anni fa.
Mi trovavo nei pressi del Santuario della Madonna dell'Arco, profondamente turbato per le sofferenze di mio fratello Mario, quando, volgendo gli occhi al cielo attraverso i rami di un grande albero, ebbi l'impressione che il sole, da palla di fuoco, volesse colpirmi per cui con balzo felino feci appena in tempo a schivarla!
Se a tanto si aggiunge che da anni mi sveglio, nottetempo, per mettere su carta interessanti scritture ispirate mentre prima con la penna mi impantanavo anche per una misera cartolina d'auguri, lascio a voi la considerazione finale.
- Blog di Francesco Andrea Maiello
- Login o registrati per inviare commenti
- 705 letture