Scritto da © fabiomartini - Mer, 26/05/2010 - 16:01
Lontano…
Più lontano
degl’occhi di mio padre,
fiumi grandi,
sponde perse alla vista
e noi tra i tanti
che spingiamo
tronchi alla corrente
mattino e sera.
Il freddo punge.
Ghiaccio e neve nell'aria.
Lontano.
Molto più dietro
di questo mio vetro
ricordo
il tempo del muschio dei boschi.
Non rammento le voci,
ma pioveva e rullava
e rombavano nel cielo
leggeri tuoni distanti.
Occhi bassi
a guardare i pesci
passare sotto noi.
Piste distratte
tratti lunghi e ritorni
e spinger di tronchi.
Un senso inquieto
di provvisoria vita
e poi
il pericolo...
Cammino insolito
non scelto
ma obbligato.
Scantinati.
Fango e acqua
vecchi e stanchi
fredde capanne
giacigli scaldati
e tronchi tagliati.
Querce umane
animali da bosco
scopritori di terre lontane.
Srotoliamo sfortune trovate
...giammai cercate.
E’ così che ricordo
e vorrei non pensarci.
Vado avanti.
Tagliare e tagliare,
rumori della mente
vi sento
qui
intorno a me
seduto anch’io
...tra voi.
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