Scritto da © neraorchidea - Mar, 02/03/2010 - 18:49
Chiudiamo bilanci in un saldo invisibile
facciamo conti e perdiamo
fra un’addizione e un'altra
nella malia insipida di uffici silenziosi
contiamo numeri e delusioni
le dimenticanze dell’amore
in un tirocinio monotono
ascoltando un’impossibile grammofono che suona nella nostra anima
la vita che si perde
in una porpora di versi e filo spinato
viviamo autunni che abbiamo già perduto
nel cigolio di cose ferme
in perfetta stasi d’illusione
vacillando nell’acqua dei sogni
piccole barche di carta piegate agli angoli.
Poi
scriviamo appunti ai margini della pioggia passata
in un tedio colorato
pieghiamo il collo alla vita come un giogo
in un tenero supplizio d’Apocalisse
in un allegra compagnia di soldatini di piombo
e stringiamo al seno la primavera
quando in cielo ricominciano le stelle.
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