Gli automobilisti fanno a gara a chi arriva prima per occupare un minimo d’asfalto disponibile, senza badare a divieti e segnaletica bianca e gialla dipinta sulla strada.
Il rumore quasi simultaneo delle portiere da inizio ad un sovraffollamento di gente.
Un grande ebbro carnevale, maschere di ogni tipo e colore prendono forma.Pantalone, sguardo assennato, un ghigno serioso si scorge tra enormi baffi sotto il naso adunco, legge l’Unione per ammazzare il tempo, occhi chinati sul giornale poggiato al volante.Il gentiluomo Gianduia , di conversevole lingua arguta saluta e riempie a orazioni le menti compaesane. C’è chi fuma una sigaretta, o chi passeggia , mani in tasca, seguendo lo stesso percorso a ripetizione quasi fosse nell’ora d’aria di un carcere.Si distingue , Pulcinella, per le sue briose battute battibeccanti a quelle pompose del monsignor dottor Baldazone.Un tocco cromatico investe la folla, è lo squattrinato Arlecchino, inseparabile batocio nella mano sinistra, tra la folla, disinvolto, sporge la panza, simbolo d’insaziabile lingua.Dove sarà la sua Colombina?Spettegola la civetta, con le altre donzelle.
constatare come persone sconosciute
incrocino le loro vite ogni giorno, accomunate, in questo caso, dall’essere genitori.
disperde sino a dileguarsi del tutto.
Cortesia richiede saluti, un brusio di voci e riso di circostanza.
Lo spazio scenico si contrappone a quello reale trasfigurandone relazioni e
funzioni, una sceneggiatura che
si ripete ogni giorno.Integration e Latent pattern maintenance sono strettamente
collegate fra di loro,
in quanto l’azione individuale si lega a quello sociale.
Si chiude il sipario.
La via è ora deserta, un sottile manto di polvere si leva sulla strada trasportata dal vento.
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