Scritto da © Bruno Amore - Lun, 06/12/2010 - 16:50
A S. Martino tutto il mosto è vino
posa nell'orcio le sue scorie l'olio
e S. Andrea apre la mattanza
del suino grasso in odor di ricorrenza.
L'agnello alla poppa s'alimenta
ignaro ch'è già pronta la sentenza
quando insieme ad altre leccornie
sarà servito per cena conviviale
a piè del rito e delle litanie.
Resta il pensiero adagiato molle
da tanto tempo in catene aliene
segue la corrente senza pene
senza ricordo d' eroismo recente
non guarda più dov'è il levante
dimentico di sudate aspre zolle
che furon fatiche di passate schiere
pur sottomesse non ricche non eroiche
semplici ma, necessariamente, vere.
Balocchiamoci pure a spaccare
in quattro un pelo e rincorrere piaceri
che appena appena scaldano la pelle
un attimo e poi la fanno accapponare
così ritorni in te ed è freddo ancora
tra baleni infuocati di lontane stelle
diventa impossibile seppure accora
trovarci un sogno, tra le ceneri di quelle.
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