Scritto da © taglioavvenuto - Mer, 17/02/2016 - 14:31
Contemporaneamente soffriamo, noi un tempo amanti
di oggetti trafitti e la luna, testimone muta di questo mese
di nubi. Soffriamo e non parliamo: di giochi, congeniali
agli amanti, byte e barriere. Dell'inverosimile algebrico
che nulla cambierebbe.
È stato, guardando nell'occhio il ciclone, e le parole
l'hanno seguito fino a terra.
Di là delle foglie morte nasce un fungo, commestibile
per i suoi predatori; per te, per me, velenoso
di rami invisibili.
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