Scritto da © taglioavvenuto - Dom, 20/01/2013 - 23:23
Una serie di osservazioni, che mi derivano dalla lettura dei commenti e dei post su Rossovenexiano, delle quali osservazioni desidero farvi partecipi onde iniziare una eventuale discussione sulle medesime. Questo, se le riterrete idonee quale stimolo per un vostro accrescimento di interesse.
- Ho notato che i commenti pubblicati quasi sempre manifestano, anche da parte dei più dotati, un curarsi della ricerca del significato, o dei significati scaturenti dalle composizioni, cioè di quanto l’autore voleva o avrebbe voluto dire;
- Ciò sta a significare, ma correggetemi se sbaglio, incentrare in modo predominante la propria attenzione sui pensieri, (oppure concetti) o sensazioni e sentimenti espressi dal compositore;
- Non è sbagliata, questa tipologia di commento, in quanto fornisce al creatore una risposta immediata da parte del lettore. Leggi anche soddisfazione che quanto da lui sentito è stato in qualche modo recepito. Viene quindi a crearsi in tal modo, tra artista e recettori, in genere anch’essi appassionati di creazioni poetiche, una sorta di empatia o simpatia che sono utili per stabilire comunanze di natura personale;
- Ciò non deve mai mancare e deve essere sicuramente incoraggiato. Per la verità, rientra anche tra gli scopi sociali di questa Associazione.
Quanto invece non emerge dai commenti, perlomeno raramente, e non viene, a mio modo di vedere, mai abbastanza messo in luce è un altro, non meno primario, degli scopi di questa Associazione.
Mi riferisco alla parte più strettamente artistica, per il cui incoraggiamento e salvaguardia Rossovenexiano direi, è nato.
Cercherò, in questa mia riflessione, di essere il più pragmatico possibile portando un solo caso di esempio.
Un’opera letteraria, come potrebbe essere una poesia od un breve racconto, può essere trasmessa sia a mezzo della scrittura che verbalmente attraverso la memorizzazione, e recitazione nel caso più semplice, come veniva fatto prima dell’avvento della scrittura
In ambedue i casi l’Autore, avvertito che si tratta di un’opera da trasmettere, prima di ogni altra cosa, ha l’obbligo verso di sé e verso gli altri, qualunque intuizione gli sia pervenuta dall’attenzione continua posta al mondo, qualunque riflessione o verifica abbia compiuto sulle percezioni avvalendosi delle proprie facoltà riflessive, di correttamente inquadrarla, sintetizzarla se ritiene, oppure di ampliarne i contorni. A tal fine, onde esternare quanto gli è corso dentro, il poeta o scrittore sa che potrà servirsi di un solo mezzo; il linguaggio. Il pittore la rappresentazione grafica, il musicista la musica, il coreografo i movimenti del corpo e così via fino al teatro o il cinema che permettono di ricorrere a più mezzi contemporaneamente.
Per fermarsi e trattenerci il più dettagliatamente nell’ambito di nostro interesse, quello della composizione letteraria, è necessario parlare dello strumento di cui ci si deve avvalere, come detto: il linguaggio. Conoscerlo perché, come si vedrà in seguito se pazienterete, (se sarò stato chiaro e non noioso) esso non solo è il fondamento, la scienza e insieme l’arte per esprimersi in questo campo, ma ne diviene, al termine dell’opera, anche la sola traccia che rimane.
Ed ecco perché un’opera, qualunque opera, si distingue da un prodotto; in quanto contiene in sé contenuto e forma.
Più tra questi due componenti è avvenuta una completa fusione, che tradotto vuol dire più il contenuto è stato dall’Artista riversato nella forma, più, per la nostra natura umana, noi l’apprezziamo. (Siamo fatti così!:D)
Ne riconosciamo la perfezione, la finitezza; rimane gradita, l'opera, ed impressa nella mente. Stimola; come a dire che “la finitezza stessa è a sua volta creatrice sia del soggetto che dei complementi”.
Fatta questa necessaria premessa, non mi dilungherò oltre, concludendo che anche commentare, cioè dimostrare da parte del lettore-collega, interesse a :
- Fonetica: e quindi tonalità, ritmi interni ed esterni, nella poesia dei giorni nostra dati più dalla cura dell’accentazione piuttosto che dal ricorso a rime baciate o non baciate o, ai tempi dei poemi persiani, greci e latini, nordici, dal conteggio dei “piedi”
- Metrica: lunghezza delle parole, dei versi, delle frasi e delle strofe. Infine del loro insieme.
- Morfologia: la categorizzazione grammaticale delle parole: soggetto, pronome ecc.
- Lessico: selezione estremamente precisa dei morfemi e delle parole utilizzate, sia per significato che per significante, cioè rimando a significati ulteriori contenuti, esplicitamente, per consonanza o assonanza ecc., nello stesso morfema o parola:
- Sintassi: regole codificate o create ex novo dall’autore, di composizione-dislocazione, (oggi logistica) delle parole, delle proposizioni, delle frasi, dell’intera opera;
- Codificazione già utilizzate da Letterati riconosciuti, quali figure retoriche ecc. le quali non sono solo abbellimenti o perfezionismi, ma hanno un significato ben preciso portatore di messaggi ancor più intimi dello stesso parlato
significherebbe, per questa Redazione, avere un riscontro quanto mai gradito della preparazione, sensibilità linguistica ed artistica e perché no, dell’evoluzione privata e sociale in questa forma d’Arte dei nostri iscritti, alla quale ed ai quali siamo estremamente interessati per le funzioni sue, nostre e loro proprie.
Vi ringrazio ed ancora mi scuso per avervene amichevolmente accennato.
Ho speranza in tanti vostri benevoli commenti.
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