Scritto da © fintipa2 - Gio, 21/06/2012 - 07:09
Non sapevo che così
s’intacca l’anima e non guarisce
-Quei tempi sono il vecchio che c’è in me-
Seguirono anni d’oblio
in cui l’oscuro pipistrello trovò rifugio
in un anfratto e più non disse dell’angoscia
e dell’irriverenza dell’ esprit avec Dieu
Non era ancor di là…
Così più o meno fotografando
entrai nella tua casa, portandomi dietro
l’odore del quartier latin e gli spaghetti
di contorno, e le pietrate alla Sorbonne
più o meno fotografando gli altarini
e le vetrate e la magnificenza...
Ma…che ci fai tu qui Therese
Sei pure tu francese?
Pensavo che Lisieux fosse altrove
un paradiso tutto luce in verticale
non qui di certo tra i flash ed i paparazzi
Accogli questa preghiera tutta strana
accogli il desiderio di toccarti i piedi
lisciare con la lingua dov’è scritto
“Docteur de l’Eglise”
Vedi sopra il nome di chi amo
cercalo all’inferno strappalo al demonio.
tu puoi tu che ami il poco d’un poeta
non ce n’è più strano tra gli uccelli
che vuol volare ed abbracciare
lo stesso Dio che muove l’aquila
e deboli membrane sul soffitto.
Porto sempre Baudelaire con me
perché l’amai e amo ancora...
perché l’amai e amo ancora...
Nelle notti estive al vapore di una stanza
m’immaginavo Paris e l’assenzio e le puttane
nel dolceamaro dello spirito perduto
a misurarsi il male e trascinarlo fino in cielo
forzando resistenze di coperchi estremi
m’immaginavo Paris e l’assenzio e le puttane
nel dolceamaro dello spirito perduto
a misurarsi il male e trascinarlo fino in cielo
forzando resistenze di coperchi estremi
Non sapevo che così
s’intacca l’anima e non guarisce
-Quei tempi sono il vecchio che c’è in me-
Seguirono anni d’oblio
in cui l’oscuro pipistrello trovò rifugio
in un anfratto e più non disse dell’angoscia
e dell’irriverenza dell’ esprit avec Dieu
Non era ancor di là…
Così più o meno fotografando
entrai nella tua casa, portandomi dietro
l’odore del quartier latin e gli spaghetti
di contorno, e le pietrate alla Sorbonne
più o meno fotografando gli altarini
e le vetrate e la magnificenza...
Ma…che ci fai tu qui Therese
Sei pure tu francese?
Pensavo che Lisieux fosse altrove
un paradiso tutto luce in verticale
non qui di certo tra i flash ed i paparazzi
Accogli questa preghiera tutta strana
accogli il desiderio di toccarti i piedi
lisciare con la lingua dov’è scritto
“Docteur de l’Eglise”
Vedi sopra il nome di chi amo
cercalo all’inferno strappalo al demonio.
tu puoi tu che ami il poco d’un poeta
non ce n’è più strano tra gli uccelli
che vuol volare ed abbracciare
lo stesso Dio che muove l’aquila
e deboli membrane sul soffitto.
(2011)
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