Scritto da © Stefania Stravato - Lun, 15/04/2013 - 14:58
Ed è questo odore di rose che si abbandonano alla notte
a sfinirmi di peccaminosa malinconia.
Come un addio già vissuto.
Che sta sottopelle
a memoria.
Sapienza d'aurore
tra due sonni
o tra due fiumi.
E laggiù
è rimasta conficcata nell'aria
la certezza di giorni che non avremo mai.
Ci fossimo alzati
le labbra umide di baci.
Ci fossimo lanciati, amore
su quel diluvio di luce
nudi. Non saremmo morti soli
la gola aperta dai silenzi
stringendo inutilmente al petto
un segreto macchiato di troppo vento.
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