Scritto da © Stefania Stravato - Lun, 02/09/2013 - 20:11
irrinunciabile quell'ora / di rena scura
nelle notti a mare
il tempo senza tempo di limpide confluenze
l'intimo stupore di inondarsi / sottovoce
quanto coraggio può esserci in un nome
o il pericolo / stretto e fondo di un gorgo
tenebra / maestrale addosso
si contemplava l'istante di prima luce
per sapersi separare / acqua
dalla terra asciutta
sarebbe poi avvenuto / il sangue
strappato per l'istinto d'amore
i seni / colmi di lacrime e fiori
ma allora non contavamo / né stelle
né rugiade alle tempie
un futuro già remoto / gli ori oscuri di ferite
e da lì / girare in cerchio ancora
e ancora
incautamente / il desiderio
di incendiare d'onde i palmi
perfetto e irrevocabile il dolore / mai smesso
in cima allo sguardo più alto
che adesso si spreca / voltando la schiena
alla luna d'autunno
tuttavia / la più vera natura del viaggio
è il silenzio / e la luce nell'approdo al deserto
ché sulle labbra i baci non resistono a lungo
ma a nessuno diremo / non c'è stato
o perché
altro modo / né tempo
di questo vizio di amarsi
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