Scritto da © Stefania Stravato - Mar, 16/04/2013 - 11:35
d'un colpo mi accade
quest'aria di attesa
a precipizio dall'alba sulle tombe
del petto
piena del mio corpo sopravvissuto all'esplosione di un'altra luna
l'accolgo
e ha voce d'antico sigillo
l'acqua gravida di migrazioni
e pesci nutriti nel diluvio
fosse qui un'ora caduta a caso presso gli occhi
mi infilzerei al fianco questa sostanza d'aria
genuflessa nella tenebra che mi ammala il sangue
mi salvi il violascuro della nostalgia
(con un taglio obliquo alla sera).
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