Scritto da © Franco Pucci - Dom, 13/06/2010 - 01:07
Iersera ho scommesso con me stesso che sarei riuscito a contare le mie cicatrici, mi sembrava di contare le pecore e mi sono addormentato. Ho sognato, più che un sogno era un incubo. Pigiavo come un forsennato sulla tastiera del computer, le parole apparivano per un secondo, poi si dissolvevano, scivolando verso il fondo del monitor per poi sparire definitivamente. Il bianco del foglio elettronico evidentemente rifiutava ulteriori vulnus da parte mia. Il caldo e l’apprensione che sempre sottolinea gli incubi, mi hanno svegliato definitivamente. In un bagno di sudore ho acceso il computer e sto dedicandomi queste poche righe. Vedo con gioia che le lettere, le parole e poi le frasi si fissano e rimangono sul foglio ed allora intuisco che è giunto il momento di voltare pagina, di usare altra metrica, di chiudere definitivamente il baule dei ricordi e seppellirvi in esso tutte le cicatrici. Non so se ci riuscirò, tutto questo richiederà del tempo, ma sono un ragazzaccio di strada, tosto quel tanto che basta per rinascere sempre dalle proprie ceneri. Ho visto altre stagioni, ho vissuto altre emozioni per farmi impressionare da un “Nightmare”!
Una, due, tre….
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