Scritto da © Franco Pucci - Lun, 08/11/2010 - 02:03
La notte che senti come seconda pelle
vestita dal candore offerto dalla luna
luce tremolante che viene dalle stelle
vorresti riposare sognando nella cuna.
Ombre ingigantite da remore ed affanni
danzano sui muri in pose invereconde
parli a te stesso maestro degli inganni
e il vero al cuore la tua voce nasconde.
Lo spazio che circonda il buio è lacerato
dal grido che in silenzio dall’anima risale
la mente ormai sgombra da ogni steccato
accoglie il dolore che ritorna e ti assale.
Non serve ingiuriare il tempo inclemente
che ti ha fottuto, ed eri certo d’aver vinto
gli sbagli ritornano lo stesso alla mente
risalgono dal pozzo rompendo il recinto
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