Scritto da © giuseppe diodati - Lun, 11/01/2010 - 21:35
Era sotto l’ulivo la freccia
la freccia dello sceriffo di Nottingham.
Era sotto l’ulivo la tua bocca
il giorno della mia ultima paura.
Portami il ricordo
portami il ricordo vento
che di lei
non ho alcuna liquida figura.
Era sotto l’ulivo la freccia
dello sceriffo di Nottingham
e io ti chiamavo lady Marion
e tu mi parlavi di Sartre.
Non bastava la tosse
a farti smettere di fumare
quelle notti all’Avana
quando il Che raccontava le lune.
Era sotto l’uliva la freccia
Simone e tu sputavi
i deliri con una nota di Jazz
e non sapevi che ero
perso di te.
Sotto l’ulivo una freccia
Simone de Beauvoir
e tu a parlarmi di Sartre
e io a chiamarti Marion
per la mia incredibile
assurda voglia di te.
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