Scritto da © Franco Pucci - Mer, 21/07/2010 - 14:15
Un fez, oppure un panama, magari un cappellino sdrucito
con visiera oggi tanto di moda, un copricapo insomma, qualunque.
con visiera oggi tanto di moda, un copricapo insomma, qualunque.
Raggi feroci come lame bollenti feriscono e penetrano sin dove non vorresti.
Nervosismo strisciante le tue mani cercano riparo in anfratti inverecondi
mentre la lingua anela ristoro ma cade riarsa tra i denti.
[grigliata mista sotto il sole incattivito dai buchi dell’ozono e l’insipienza umana]
Nervosismo strisciante le tue mani cercano riparo in anfratti inverecondi
mentre la lingua anela ristoro ma cade riarsa tra i denti.
[grigliata mista sotto il sole incattivito dai buchi dell’ozono e l’insipienza umana]
Ombra, il corpo anela ombra, mentre la mente richiama la ragione ormai persa
tra le dune desertiche dell’anima alla ricerca di un’oasi credibile,
mi sposto su di un fianco e le tue mani arrossiscono tornando alla luce.
Non ho la forza di proporre soluzioni alternative e delego al sole le evenienze future,
fate di me quel che volete, ma datemi un fez, un panama, un cappellino...
tra le dune desertiche dell’anima alla ricerca di un’oasi credibile,
mi sposto su di un fianco e le tue mani arrossiscono tornando alla luce.
Non ho la forza di proporre soluzioni alternative e delego al sole le evenienze future,
fate di me quel che volete, ma datemi un fez, un panama, un cappellino...
[sotto a chi tocca]
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