Scritto da © Franco Pucci - Gio, 10/05/2012 - 09:48
Guardo l’isola attraverso le parole
e ne leggo il mare come cartolina,
grande magia nei racconti siciliani
le oniriche invenzioni di Camilleri.
Affacciato alla terrazza di un sogno
contemplo un infinito leopardiano
appeso a un filo d’orizzonte laggiù,
dove illudono le punte dei minareti.
Il disco infuocato trascina calante
lembi d’azzurro cielo come vomeri
che arano il cobalto di questo mare
seminando riflessi dorati all’occaso.
Le ombre si allungano sulle pagine,
Vigata è nei sogni, distinguo la fine.
Ti spedirò questa cartolina stanotte
e avrai sospetti d’azzurro tra le dita.
Di me solo il profumo delle zagare…
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