Scritto da © sid liscious - Mer, 08/04/2015 - 17:22
L'urlo barbarico della pacificazione stagna dentro la mattonella dei poveri, la colpevolezza è salva nel chiarore dello stagno, la tristezza viva in mezzo all'arteria e l'apolide restaurato quindi viene resuscitato alla radice della continenza.
E...
E tubi dall'acqua mai contenta liberano il peto dalla bocca e sciolte in arrivi congiunti, dentro parole di nasi arresi, finalmente sono le salme nel cuore di un'egida lateralmente...
Lateralmente giallo e violetta ed in mezzo di rosa salmastra, ma...
Ma erano parti di vigore invece le rotte d'eternità travolte dalla bonaccia che alimenta e riesuma quel che verrà, così...
Così all'interno il tramonto allora smise di vivere in compagnia e pertanto nessuna parte corrotta, zitta d'amore e tenerezza, inciampò e dunque alfine da quando la luna sveste il tepore l'ora ha un'immagine fatua senza dubbio alcuno, difatti...
Difatti mentre si guarda sopra la pelle le certezze si sciolgono
nei desideri che prima vivevano nell'irrazionale d'un catarifrangente irraggiungibile fisso sull'orizzonte.
Che prima vivevano nell'irrazionale d'un catarifrangente irraggiungibile fisso sull'orizzonte ed indi...
Indi l'uomo in bilico dice...
«Riassumendo.
Riassumendo avevo venticinque parole.
Diciotto l'ho buttate al cibo cotto.
Ne ho tenute sette strette strette.
"Spegniamo tutti insieme gli ottusi monoliti".
Ne manca una?
Oh! nessun problema.
Quella è riservata a chi non capisce tutto ciò perché, se fosse, non avrebbe nulla, di liquido, da guadagnarne:
Fanculo».
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