Lo zen e l'arte del tiro al parco | Filosofia | sid liscious | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Lo zen e l'arte del tiro al parco

 
Fin dai tempi remoti frequentare i parchi fu pratica diciamo un po' così dato... 
Dato loro non esistevano affatto per cui l'evoluto uomo della plastica, inventandoli alla bisogna, aveva dovuto, ridiciamo, minimo un tot rinchiuderli.
Col passare dei secoli comunque, e nonostante ciò, quest'usanza è divenuta normalità fino a raggiungere, nei nostri giorni, il massimo splendore e con lui, ri ridiciamo noi, pure la massima demenzialità.
Succede infatti che parecchi molti uomini e molte tante donne, con o senza prole, godano estasiati nell'immergersi in loro senza... 
Senza rendersi conto di fare ( poverini ) cosa di non senso.
D'usare natura repressa ed imprigionata quale antidoto per i loro incubi innaturali.
Ed è giusto da codesta considerazione ch'è nata l'esigenza di proclamare questo zen.
Sappiamo bene però quanto sia difficile rendere potabili con la penna i concetti d'una filosofia, quindi scusate se non ci perderemo in pallose dimostrazioni di teoremi.
No niente dimostrazioni.
Anzi invece proseguiremo con l'illustrare la funzione di quest'arte per semplici esempi.
E stiamo all'uopo per dire che disponendo di certe oasi per moda, per noia, per prendere aria sana ( sana? ), per fare movimento, per introdurre altra cultura o molto più semplicemente per abbandonarsi a gentili coccole o scaricare tensioni non... 
Non sortirà nessun beneficio vero.
Nessuno, nessuno, nessuno.
Ed ovviamente perché noi crediamo che ottenere liberazione, o "aiuto", da un posto rinchiuso e riempito a forza non sia affatto possibile.
Perché pensiamo che armonizzarsi con bellezza falsata ed artefatta è stupido.
E perché siamo informati sul vero per cosa loro furono progettati ( sebbene questa sia un'altra storia al momento ).
Di conseguenza capirete bene quanto questo zen non ha niente da realizzare anche se... 
Anche se molte reazioni vorrebbe evocare.
La sua funzione e la sua sostanza cioè stanno solamente, purtroppo?, nell'informare di non cercare armonia in posti che servono solo per fartela ammirare.
Per dartela virtuale.
Per illustrartela da manuale ed a null'altro.
A null'altro, a null'altro e di nuovo a null'altro.
E siamo di fronte di per cui ad un evento che deve deflagrare prima di tutto in ogni personale, in modo successivamente tutti insieme s'incominci a ritrovare quella... 
Quell'unità d'intenti che sarà basilare se vogliamo reincontrare la nostra naturalità perduta che al parco, e come visto sopra, non avremo mai la possibilità di resuscitare.
P.s.
Prossimamente, se fate i bravi, forse verrà editato lo zen e l'arte del parco in tiro e sarà vera gioia, bensì io intanto non mi perdo e continuo a meditare.
Hasta luego.

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