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Le inchieste poliziesche di ale gale ( tre )

E non è tutto per dirla tutta.
A volte funziono perfino preventivo.
Cioè pardon funziona il muro preventivo.
Collegamenti ancora più difficili però.
Una mattina sul presto mangiavo cosce di rana bollite ed insalata cetriolo pomodoro abbondante mostarda al chiosco malese ed un negoziante cinese sul muro esterno del suo esercizio espose delle spazzole per scarpe.
Peli neri neri fitti fitti rasati perfettamente uguali a formare una superficie morbida ed accattivante e desiderata assai dalla mia paffuta guancia destra.
Un flash.
Mollai tutto e corsi trafelato ed agitatissimo al ponte alto.
La Rosina stava scalando le transenne.
Avrò avuto sedici anni ma me la ricordavo ancora quella della Rosina sulla guancia.
Un bel triangolo di quelli oramai estinti causa novella estetica bislacca che fioriva soffice soffice tra cosce non certo di rana.
Non meritava una fine prematura.
E la salvai ed in seguito poggiai nuovamente la guancia destra ed in un impeto di mammismo esasperato anche la sinistra non... non senza una profonda costernazione comunque.
Il marito durante un moto erotico l'aveva depilata e lei non sopportandosela nuda aveva deciso l'atto estremo.
Non prima d'aver tentato un rimedio con il costernante lucido testa di moro chiaramente.
Che non è una di facili decisioni la Rosina.
Eh sì non c'è niente di facile nella vita.
In un altro caso credo impiegai sei anni per trovare il collegamento azzeccato.
«Un muro bianco sporco leggermente ombreggiato qua e là e tu un'irregolare macchia bianca su di lui» disse uno poeticamente in treno all'amica ed era appena arrivato un messaggio sul display.
Omicidio servito in cottage stavolta.
Ci abitavano in sette oltre al morto.
Tutti colorito bianco sporco.
Tutti dal profilo ombreggiato da qualche magagna giudiziaria.
Tutti con un alibi.
Persi la testa a cercarli il muro e la macchia in quella casa.
In quale stanza precisa s'erano svolti i fatti mi sembrava importante.
E niente e niente e niente.
Appunto un muro bianco.
Che cavolo di dritta poteva contenere quel messaggio?
Non ne venivo a capo e non mi venivano nemmeno tante ipotesi a dirla tutta.
Sapevo collegando il muro le ombre e la macchia avrei avuto il colpevole ma il vuoto s'era impadronito di me.
E fu una pallottola bum bum di quaranta quattro millimetri arrivata tempo addietro sul fianco del mio collega a schiarirmi le idee in sauna.
Erano una schiena il muro ed una cicatrice la macchia bianca.
Finalmente!
Feci fotografare di nascosto i sospetti ed individuai il colpevole in un baleno.
Una ritorta non profonda coltellata giusto sotto le costole che prima erano le colpevoli delle ombre assieme alla spina dorsale.
Il suo alibi sottoposto ad altre verifiche non resse neanche un minuto.
Prese l'ergastolo.
Fossi al suo posto vedrei ogni volta le solite robe guardando il muro.
Niente buon segno.
Abbiamo a che fare con un assassino seriale se rompe il telefono.
 

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