Scritto da © sid liscious - Sab, 04/07/2015 - 08:09
La vuoi una gomma da masticare che a guidare t'annoi?
"Cos'è alla mela verde?".
Una roba del genere.
Dai prendi.
"Ma sì dammi qua.
Ooops cavolo che mani di cacca m'è scivolata.
Aspetta guardo qui tra la leva delle marce ed il porta oggetti e"...
Sbang, bum, pam, crash, quattro morti contro un pilone frontalmente ai centocinquanta all'ora in autostrada, Ciaci.
Per colpa d'una distrazione da gomma da masticare, Ciaci.
«È successo a te, Pepe?».
Io ero quello che offrì la gomma maledetta, Ciaci.
E stavo seduto davanti sul sedile di fianco al guidatore, Ciaci.
Uscii dalla macchina senza nemmeno un graffio minimo, Ciaci ed i miei amici morti sul colpo, Ciaci, ed io che cercavo di rianimarli, Ciaci, e le sirene, Ciaci, ed i soccorsi e non c'è mondo che tenga, Ciaci.
Dovevo assolutamente sentirmi in colpa.
Al che dapprima tentai di dividerla con la proprietà dell'autogrill, Ciaci, dopo con la ditta produttrice, Ciaci, in seguito con chi aveva ordinato la posizione del pilone ed poi perfino con la scarsa presa del mio amico disattento, bensì non c'era niente da fare, Ciaci, qualora io non avessi comperato gradito ed offerto in quel punto preciso nulla sarebbe accaduto, Ciaci.
Nulla.
«Però Pepe...».
Aspetta, Ciaci, per favore non cadere pure tu nel sei stato fortunato a cavartela che volendo non ho finito, Ciaci.
«Come sarebbe, Pepe?».
Sarebbe io ero l'unico dei cinque savio da bevute abbondanti e canne e coca, Ciaci.
Ora capisco di quei tempi guidare sballati fosse normalità assoluta, soprattutto nei giorni giusti, Ciaci, indi non sto a torturarmi con cavolo dovevo almeno guidare io, Ciaci, se non che qui m'entra in ballo un'altra faccenda, Ciaci.
Giusto io, Ciaci, vale a dire l'unico non fatto del momento, che combina il guaio universale, Ciaci.
Il contrario di qualsiasi logica, Ciaci.
Un'aberrazione della realtà, Ciaci.
Loro sballati e conciati tali stavano non avrebbero avuto alcun problema, Ciaci, e si mette di mezzo un cretino che vuole fare il moralizzato e la persona perbene ed è la fine, Ciaci.
È la fine.
«Veramente non so che dirti, Pepe, una catena d'avvenimenti incredibili t'è successa in quei frangenti.
Non ci sono parole per consolarti».
Nonostante tutto sai, Ciaci, comunque mi sento di dire una cosa però l'ho imparata.
«Dimmi Pepe».
S'esiste legalità capace d'innescare una fatalità, be' allora mai esisterà una legge che interamente il buon senso sostituirà.
"Cos'è alla mela verde?".
Una roba del genere.
Dai prendi.
"Ma sì dammi qua.
Ooops cavolo che mani di cacca m'è scivolata.
Aspetta guardo qui tra la leva delle marce ed il porta oggetti e"...
Sbang, bum, pam, crash, quattro morti contro un pilone frontalmente ai centocinquanta all'ora in autostrada, Ciaci.
Per colpa d'una distrazione da gomma da masticare, Ciaci.
«È successo a te, Pepe?».
Io ero quello che offrì la gomma maledetta, Ciaci.
E stavo seduto davanti sul sedile di fianco al guidatore, Ciaci.
Uscii dalla macchina senza nemmeno un graffio minimo, Ciaci ed i miei amici morti sul colpo, Ciaci, ed io che cercavo di rianimarli, Ciaci, e le sirene, Ciaci, ed i soccorsi e non c'è mondo che tenga, Ciaci.
Dovevo assolutamente sentirmi in colpa.
Al che dapprima tentai di dividerla con la proprietà dell'autogrill, Ciaci, dopo con la ditta produttrice, Ciaci, in seguito con chi aveva ordinato la posizione del pilone ed poi perfino con la scarsa presa del mio amico disattento, bensì non c'era niente da fare, Ciaci, qualora io non avessi comperato gradito ed offerto in quel punto preciso nulla sarebbe accaduto, Ciaci.
Nulla.
«Però Pepe...».
Aspetta, Ciaci, per favore non cadere pure tu nel sei stato fortunato a cavartela che volendo non ho finito, Ciaci.
«Come sarebbe, Pepe?».
Sarebbe io ero l'unico dei cinque savio da bevute abbondanti e canne e coca, Ciaci.
Ora capisco di quei tempi guidare sballati fosse normalità assoluta, soprattutto nei giorni giusti, Ciaci, indi non sto a torturarmi con cavolo dovevo almeno guidare io, Ciaci, se non che qui m'entra in ballo un'altra faccenda, Ciaci.
Giusto io, Ciaci, vale a dire l'unico non fatto del momento, che combina il guaio universale, Ciaci.
Il contrario di qualsiasi logica, Ciaci.
Un'aberrazione della realtà, Ciaci.
Loro sballati e conciati tali stavano non avrebbero avuto alcun problema, Ciaci, e si mette di mezzo un cretino che vuole fare il moralizzato e la persona perbene ed è la fine, Ciaci.
È la fine.
«Veramente non so che dirti, Pepe, una catena d'avvenimenti incredibili t'è successa in quei frangenti.
Non ci sono parole per consolarti».
Nonostante tutto sai, Ciaci, comunque mi sento di dire una cosa però l'ho imparata.
«Dimmi Pepe».
S'esiste legalità capace d'innescare una fatalità, be' allora mai esisterà una legge che interamente il buon senso sostituirà.
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