Scritto da © sid liscious - Gio, 25/07/2013 - 12:26
Lo sai amore?
«No dimmi».
Il mio nonno Giacomo.
Il mio nonno Giacomo a novant'anni suonati non ha ancora bisogno del viagra.
"Ma come fai?" gli chiede sempre la nonna".
Se hai da lamentarti non mettere in bella vista la dentiera immersa nell'acqua dentro il bicchiere le risponde.
È una vicenda che non controllo il vederla lì.
Non so cosa mi smuove.
Non so.
Non so.
Il mio zio Lino.
Il mio zio Lino invece riesce ad andare in erezione in nemmeno cinque minuti dopo che s'è ammosciato appena finito una scopata.
"Ma come fai?" gli chiede sempre la mia zia sua moglie.
Se hai da lamentarti usa un fazzoletto di carta e non mettere la mano chiusa a coppa per raccogliere lo sperma che scende fuori le risponde.
È una vicenda che non controllo l'immaginarlo ancora caldo che appoggia sulla pelle.
Non so cosa mi smuove.
Non so.
Non so.
E la mia cugina Teresa.
La mia cugina Teresa è capace di lubrificarsi pari una fontana anche solo trenta secondi dopo avuto un orgasmo.
"Ma come fai?" gli chiede sempre il fidanzato.
Se hai da lamentarti non mettere subito lo slip che vedere l'arricciarsi dei tuoi peli intorno all'elastico del dentro coscia è... è una vicenda che non controllo.
Non so cosa mi smuovono.
Non so.
Non so.
E la mia amica Angela.
La mia amica Angela è capace di mutare immediatamente in ninfomane esagerata ed incontentabile.
"Ma come fai?" le chiede sempre il suo compagno.
Se hai da lamentarti non grattarti l'ombelico le risponde.
Guardare che c'infili il dito e lo giri e rigiri è vicenda che non controllo.
Non so cosa mi smuove.
Non so.
Non so.
E per ultimo amore il mio amico Sergio.
Il mio amico Sergio è stato capace d'andare in erezione anche al funerale della moglie e dei suoi bambini.
"Ma come fai?" gli ho chiesto.
Se hai da lamentarti porta via mia cognata ed i suoi neri calzini corti su scarpa bassa mi rispose.
«No dimmi».
Il mio nonno Giacomo.
Il mio nonno Giacomo a novant'anni suonati non ha ancora bisogno del viagra.
"Ma come fai?" gli chiede sempre la nonna".
Se hai da lamentarti non mettere in bella vista la dentiera immersa nell'acqua dentro il bicchiere le risponde.
È una vicenda che non controllo il vederla lì.
Non so cosa mi smuove.
Non so.
Non so.
Il mio zio Lino.
Il mio zio Lino invece riesce ad andare in erezione in nemmeno cinque minuti dopo che s'è ammosciato appena finito una scopata.
"Ma come fai?" gli chiede sempre la mia zia sua moglie.
Se hai da lamentarti usa un fazzoletto di carta e non mettere la mano chiusa a coppa per raccogliere lo sperma che scende fuori le risponde.
È una vicenda che non controllo l'immaginarlo ancora caldo che appoggia sulla pelle.
Non so cosa mi smuove.
Non so.
Non so.
E la mia cugina Teresa.
La mia cugina Teresa è capace di lubrificarsi pari una fontana anche solo trenta secondi dopo avuto un orgasmo.
"Ma come fai?" gli chiede sempre il fidanzato.
Se hai da lamentarti non mettere subito lo slip che vedere l'arricciarsi dei tuoi peli intorno all'elastico del dentro coscia è... è una vicenda che non controllo.
Non so cosa mi smuovono.
Non so.
Non so.
E la mia amica Angela.
La mia amica Angela è capace di mutare immediatamente in ninfomane esagerata ed incontentabile.
"Ma come fai?" le chiede sempre il suo compagno.
Se hai da lamentarti non grattarti l'ombelico le risponde.
Guardare che c'infili il dito e lo giri e rigiri è vicenda che non controllo.
Non so cosa mi smuove.
Non so.
Non so.
E per ultimo amore il mio amico Sergio.
Il mio amico Sergio è stato capace d'andare in erezione anche al funerale della moglie e dei suoi bambini.
"Ma come fai?" gli ho chiesto.
Se hai da lamentarti porta via mia cognata ed i suoi neri calzini corti su scarpa bassa mi rispose.
È vicenda che non controllo.
Non so cosa mi smuovono.
Non so.
Non so.
«Interessante.
E tu amore mio?».
Io?
Oddio.
Se hai da lamentarti del mio modo preferito d'eccitarmi non metterti mai davanti ai miei occhi con carta e penna.
Nemmeno per la banale idea di scrivere la lista della spesa.
È vicenda che non controllo.
Però so bene in quelle condizioni cosa mi smuove l'idea.
Bene.
Bene.
Bene.
Non so cosa mi smuovono.
Non so.
Non so.
«Interessante.
E tu amore mio?».
Io?
Oddio.
Se hai da lamentarti del mio modo preferito d'eccitarmi non metterti mai davanti ai miei occhi con carta e penna.
Nemmeno per la banale idea di scrivere la lista della spesa.
È vicenda che non controllo.
Però so bene in quelle condizioni cosa mi smuove l'idea.
Bene.
Bene.
Bene.
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