Scritto da © sid liscious - Dom, 07/12/2014 - 14:04
Miracoli, brutte faccende e boschi di cedro. Canzoni per qualcuno, vulcani e tutte le onde nel conto. Cipolle, film e corse a trova fiato. Insomma un giorno gramigna, un giorno orzo. Un giorno ortica, un giorno radicchio e nel frattempo la rosa appassisce. Fuochi freddi dunque i saliscendi d'una esistenza? Confortevoli intorpidimenti? Descrizioni di frammenti? Sai che non so! In fondo Amburgo di notte non è del tutto bugiarda. L'ultimo bacio me lo diede un viaggio in aereo ed ancora godo l'immortalità aspettando settembre. È un letto giallo il respiro, non ho nulla da vendere al fantasma obbediente ed ho ben presente quanto può contenere una botte di carta. Pesco nel mio fiume? Spargo nebbie su branchi ciechi? No no, affatto. Anzi esploro il cerchio nero e gli anni candela. Innaffio il seme ignoto. Cibo con ore riciclate in soffitta il mio corpo, incanto con tangenti di sogno il futuro e nella mia mente non sopporto stazioni il freddo strutturale. Non posso lasciare vincere il colesterolo. Non me la sento di delegare al verde. Non ho opzioni favorevoli agli effetti collaterali d'una guerra. Sono solo nel supermercato vuoto? Aspetta, discutiamone. Lo sono se incasso pugni feroci ad ogni battito d'ala di libellula. Lo sono allorché non salpo dal lungo bosco. lo sono quando un tramonto qualsiasi diventa l'ultima agonia del sole, ma io con la deriva ci danzo. Io con la risacca faccio surf. Io sull'altalena pesco conforto alla bassa lena. Ha un immenso potere sai l'introspezione. Con pelosi e veloci passaggi rende deserto un giardino e con indescrivibile grazia popola rapidamente di coloratissimi pennuti i poli. La differenza la fanno i sensi della mia struttura. Lei non è un fossile e loro fanno sì io non vivo in una supplica. E loro fanno sì io non vivo in una supplica. E loro fanno sì io non vivo in una supplica. E loro fanno sì io non vivo in una supplica.
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