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Siamo tutti latinisti 30°

REPETITA IUVANT
Le cose ripetute giovano. Eppure ci sono dei giornalisti che, ritenendo un reato di lesa maestà letteraria ripetere una parola a breve distanza, si taglierebbero una mano piuttosto di scrivere, nello stesso periodo, due volte la parola "neve"; pertanto ricorrono a leziose perifrasi come "la bianca visitatrice", "il candido lenzuolo". E se una scimmia fugge dallo zoo, tre righe sotto leggiamo che "per fortuna le guardie hanno bloccato il primate prima che spaventasse i bambini che stavano uscendo dalla scuola". All'autore di questo articolo non passò per la mente il sospetto che il primate è anche il vescovo della sede più importante di una nazione cattolica. Cosicchè alla fine della notizia il,diciamo, vescovo,veniva con sollievo generale ricondotto nella sua gabbia. "Voi professori," ha scritto Pitigrilli nel Dizionario Antiballistico,"avete inventato l'Arpinate,l'Urbinate, l'Astigiano, per la vigliaccheria di non ripetere Cicerone,Raffaello,Alfieri.
C'è tuttavia gente alla quale le ripetizioni non giovano. Al portiere che ha miracolosamente parato un calcio di rigore non giova affatto che l'arbitro lo faccia ripetere, causa una irregolarità nella posizione degli altri giocatori, così come per lo studente è una grave iattura ripetere l'anno…..
 
 
REPRIMENDA
Sottinteso: "cùlpa". Colpa da reprimere. Vale a dire: una severa sgridata, una lavata di capo. Reprimenda è gerundivo di "reprimere".
 
 
RISUS ABUNDAT IN ORE STULTORUM
Il riso abbonda sulla bocca degli stolti. Se il riso distingue l'uomo dagli altri animali, il ridere eccessivo, a sproposito, distingue l'uomo sciocco dal savio.Tra gli opposti estremismi del leggerone che sghignazza per i più futili motivi, e la gravità del supercilioso che non ride mai, tanto meno di se stesso, la via da seguire è quella intermedia: un distaccato, sorvegliato sorriso, con un velo di autoironia. Solo chi sa sorridere è gente seria: gli altri sono dei musoni o dei pagliacci. Tommaso Moro, il cancelliere di Enrico VIII, decapitato perché non aderì allo scisma, ci lasciò la seguente preghiera imbevuta di tipico humor britannico:"Signore, dammi una buona digestione e anche qualcosa da digerire.Dammi la salute del corpo,col buon umore necessario per mantenerla.Dammi un'anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri ed i lamenti;e non permettere che mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo invadente che si chiama Io. Signore, dammi il senso del ridicolo. Concedimi la grazia di comprendere uno scherzo, affinchè conosca nella vita un poco di gaiezza e possa farne parte anche agli altri. Amen". Purtroppo, capire uno scherzo è un raro dono del cielo. Proprio il ridanciano sgangherato, quello che si ride sempre addosso, appena diventa oggetto di uno scherzo o di una facezia, gonfia il petto e le vene, urlando " Lei non sa chi sono io!".
 

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