Scritto da © Vanessa Solimando - Mar, 03/08/2010 - 12:07
A fare i conti con la nostalgia
di tempi e spazi non vissuti ancora,
di salti in alto e in lungo
mai spiccati prima,
d'essenze rarefatte in caos olfattivi
quando perduta è ormai la via,
m'induco a mescolare vetri e cocci
secondo insane simmetrie.
Ho rotto un bicchiere
e compromesso la salvezza mia
conservandomi intatta
in vista del domani.
Almeno un milione di volte
ho scelto d'esser vapore
altrettante d'esser pietra
immaginando il finale.
Restare me stessa
spesso mi dà noia
e nei tramonti che sanno di sale
talvolta rimpiango la discesa
serenamente folle
della neve.
di tempi e spazi non vissuti ancora,
di salti in alto e in lungo
mai spiccati prima,
d'essenze rarefatte in caos olfattivi
quando perduta è ormai la via,
m'induco a mescolare vetri e cocci
secondo insane simmetrie.
Ho rotto un bicchiere
e compromesso la salvezza mia
conservandomi intatta
in vista del domani.
Almeno un milione di volte
ho scelto d'esser vapore
altrettante d'esser pietra
immaginando il finale.
Restare me stessa
spesso mi dà noia
e nei tramonti che sanno di sale
talvolta rimpiango la discesa
serenamente folle
della neve.
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