A questo servono le foto, a ricordare il percorso.
Ho fatto una panoramica a volo d’uccello sugli ultimi 15 anni della mia vita, potendo osservare chi ero, ricordandomi come mi sentivo all’epoca, ciò che pensavo e che provavo. I sogni, le aspettative, le gioie, i dolori.
Gli occhi sono gli stessi, tolti gli ovvi segni dell’età che avanza, il modo di guardare resta uguale: curioso e profondo.
La gabbia fisica, incredibilmente, con il tempo è molto migliorata, chi l’avrebbe mai immaginato! La maturità regala consapevolezza, toglie certe rotondità della giovinezza, aumenta gli spigoli e accresce il fascino.
A parte ciò che si vede, è interessante confrontare la vita immaginata con quella realmente vissuta e verificare l’avverarsi o meno dei sogni, dei progetti. Per come è andata, bypasso serenamente il bilancio, è ovvio che non tutte le ciambelle mi siano riuscite con il buco, anzi, direi che di buchi ne ho fatti parecchi, ma tant’è.
Mi attrae di più cercare il filo sottile che lega il mio divenire alla costante di me stessa che, comunque, muta sempre, cambia forma e sostanza.
Credo sia importante comprendere le ragioni profonde che animano il nostro percorso perchè, e sono sicura di questo, è lì che si nasconde il nocciolo duro di quanto dobbiamo imparare in questa vita.
Poi tutte quelle immagini… che tenerezza e che velata malinconia.
Per fortuna tutto passa, il bene ma anche il male, e siamo sempre sulla linea di partenza per un dove che ancora non sappiamo come arrivarci. La sfida è tutta lì.
… e chi l’avrebbe detto, come il vino, migliorare nel tempo… alla facciaccia delle sbarbatelle di vent’anni, bontà loro…
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