Scritto da © Erunamo - Mer, 24/02/2010 - 08:12
E se adesso scrivo qui
non è protestar invano
ma il cor mio
sovrano
E se al sentir
un tuo si
io mi sentivo dio
or di nuovo io
Chiudo tutto dietro me
per colpa
d'un fu niente
castigo il mio presente
Ma se mai
capissi me
d'atteggiamento
strano
e forse amor vano
Se tu dassi
atto a me
che il torto mio più
grave
è non veder
con gli occhi tuoi
Ma chissà
quale uomo
oscurato
dall'odio per se stesso
avrebbe mai
amato tutto il resto
Lacrima
or mi scende giù
ma sterile essa è già
annega
e non fa crescer
E parole
poste a casa
sul foglio
in un leggio
è la condanna
all'esser io
[Questa poesia potrebbe sembrare d'amore, tale è, ma dedicata ad una amica carissima, non a un ragazzo che amo in senso che tutti noi intendiamo quando usiamo questa parola]
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