Scritto da © poetella - Lun, 07/02/2011 - 17:47
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Se non fosse
per questo
succhiarmi vorace
un pezzetto di radice
di quando
di ancora e ancora
[ dai, resisti, tieni duro che…]
Se non fosse per questi spiccioli
di giorni a venire
spruzzati di primavera
che chi la ferma, tanto
arriva
come mi lascerei andare
a quella voglia di malanimo che non mi appartiene
come sarei pronta a dire basta
non voglio aspettare che imbianchino ancora i monti
e i miei sogni.
Voglio narcisi e primule, rondini (ce ne saranno ancora)
e cieli larghi, sgombri
- dove sono i tuoi occhi, cosa allagano di luce? –
Se non fosse che sono quella dei ce la faccio
ce la faccio, roccia scintillante di certezze
davvero pregherei un po’ questo sole
calante di tuffarsi nella notte
e sparire e tornare su e sparire ancora
divorando i giorni
cancellando le ore
ecco dai, e allora guardare la tua porta che si schiude
tesoro di pirati
grotta d’Aladino
stracolma d’abbagli
e stordimenti
e precipizi
e tu che sai
.
.
.
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