Scritto da © giuseppe diodati - Mer, 23/12/2009 - 21:02
Eravamo noi
con la nostra spregiudicatezza
con le nostre mani
sul bordo del fiume
pazzi, pazzi come due amanti
a guardare il pescatore
sull'altra riva
mentre un gregge nero
svaniva oltre Arno.
Tu, con la tua curiosità
con la tua incoscienza
cogliesti un papavero dalla terra
e lo premesti sul palmo della mia mano
per marchiarmi di questo amore
che amore è
amore sarà.
Poi, uno dopo l'altro
gettasti in acqua i petali
uno dopo l'altro
a galleggiare nel fiume
e mi baciasti.
E rimanenno sino al tramonto
su quella riva
amandoci fino al volo dello stormo
lontano verso Pisa.
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