Scritto da © Salvatore Pintus - Gio, 25/04/2019 - 16:50
Sguardo ch’emana forza,
mitigato
d’interiore purezza,
profumato di mirra e incenso;
adori confondere sguardi
complici,
al circolo degli scacchi,
dove spira la brezza del meriggio,
a sorbire tisane peppermint,
con Estìa la divina
e la titanessa Mètis.
Far posto nel tuo cuore,
è arduo come
svelare
gli algoritmi in cui ascondi
doti, virtù,
spirito;
la tua
prodiga energia
d’alchimista demiurgo.
Esplodi il fare,
terribile fecondità
su infiniti traguardi,
scrutando
l’orizzonte possibile;
circostanze che
s’inverano,
a mille,
nel ciclonico
turbinar di mani;
le dita,
d’iconiche nervature
schioccanti sottopelle.
Age quod agis
cessa maschere
da Wonder Woman,
e capisci,
nell’area degli esercizi spirituali,
come liberarti
e di cosa riempirti:
vampe di te,
di me,
amando il tuo diletto,
abbracciando la vita,
un po' per volta.
Di più.
Meglio.
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