Scritto da © Salvatore Pintus - Sab, 22/12/2018 - 17:49
Acerbo
quello sguardo in penombra
lieve e fioca la fiamma
d’una candela accesa
a offrir complicità
a una notte di pioggia.
Intreccio
come rami i pensieri
attorno a un’esistenza
spenta come lo è il fuoco
del camino che langue
pietre imbevute d’acqua.
Afferro
la tua ultima goccia
di profumo e respiro
il suo refolo ottuso
lungo la schiena curva
del piegarti obbediente
al notturno silenzio.
Animo
ch’è già l’alba
essa viene a dar fiato
a una cauta speranza
con te
che rigiochi un tresette
con me e con la vita.
quello sguardo in penombra
lieve e fioca la fiamma
d’una candela accesa
a offrir complicità
a una notte di pioggia.
Intreccio
come rami i pensieri
attorno a un’esistenza
spenta come lo è il fuoco
del camino che langue
pietre imbevute d’acqua.
Afferro
la tua ultima goccia
di profumo e respiro
il suo refolo ottuso
lungo la schiena curva
del piegarti obbediente
al notturno silenzio.
Animo
ch’è già l’alba
essa viene a dar fiato
a una cauta speranza
con te
che rigiochi un tresette
con me e con la vita.
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