(Desiderio corrotto by Foheredin Shehu)
Tradotta da Carlo Gabbi
Vedo…
Tutte le stelle riunite – una volta ancora
attendono di esplodere.
Sulla veranda bevo
ciò che il padre ha lasciato.
I suoi desideri - miei desideri
sulle forme che evaporano
dalla mia sigaretta - i desideri corrotti
miserabili e poveri come bulbi di iris marciti
divisi prima di essere bagnati sette volte sette.
Siamo figli dell’amore
ancor prima di essere figli dei nostri desideri.
Il timo si mescola con l’odore del giacinto.
Due escrescenze di odio – le ultime rimaste
gettate nell’abisso del misero mercante.
Lo spirito proclama di avere una risposta
perpetuamente – in silenzio.
Siamo sordi a quel suono.
…e la storia si svolge
pesante, come un broccato di acquamarina
quando il vischio rilascia la sua essenza Gnostica.
Amore non ha altro nome – piuttosto
distribuisce se stesso, senza perdere nemmeno una particella
della sua essenza celestiale – Ci incontriamo così di nuovo nell’Isola
di sangue-miele; una volta ancora immuni
dalle peggiori maledizioni scagliataci contro con perfidia.
Invochiamo ora in questo lungo secondo,
che ci avvolge con la dolcezza di una liquida madreperla
trasformatasi in rugiada – Alzati Essere umano!
anche tu hai diritto all’amore – e tu poeta:
"possa la maledizione che fu lanciata sopra tutta l’umanità
cadere su di te e la tua mano che scrive esserti strappata
se ti trattieni o smetti di scrivere dell’amore".
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