Scritto da © Franco Pucci - Ven, 15/07/2011 - 05:23
Ho atteso che il dolore sedimentasse
e la vendetta avesse il sapore acido
delle more acerbe colte tra i rovi.
Ho ricercato e imparato a memoria
le parole e le frasi più velenose
che un’amante deluso possa profferire.
Ho provato il brivido dei preparativi
e come un killer professionista
ho pazientato il tuo arrivo nella notte.
[a te ho dedicato notti insonni
alla ricerca di versi acconci
a descrivere la tua bellezza,
la tua nivea e regale presenza,
ma altrove hai girato il tuo sguardo,
ad altri hai regalato il tuo sorriso]
Ora sei lassù, cerea espressione
del tradimento più atroce, falso pierrot
di lacrime dipinte con rimmel disfatto,
ingannevole soubrette che promette
un eterno amore che presto disattende.
Ammantata della tua arrogante bellezza,
distratta osservi e interroghi il mio cuore.
A te urlo stanotte questa mia dedica,
grido il mio rancore, la mia disillusione.
E tu arrossisci, finalmente!
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