Scritto da © ferdigiordano - Mer, 01/08/2012 - 19:05
Diremo di come, esentate le forme primitive
dalla cooperazione angelica, l’unica evoluzione
mistica plausibile apparve eretta. Non così alta
da offuscare i cavalli, né effervescente da
impedire il circo ai delfini.
I continenti che vedi sul planisferio
emersi in un corpo solo, procedevano per maturarci
altrove. Distanti per quel senso di colpa
che sempre ci coglie quando inventiamo il diverso
da noi.
Era la tua visione, amore, così da venire
che la pervinca non richiamava ancora
il ceruleo degli occhi con cui stramazzi il giorno.
Lo stesso giorno della conta dei fiori
che iniziò le stagioni dagli scampoli di voli maestosi
più rapaci dell’odio.
Dimmi di te, ora, e perché la strada in questo racconto
non ha più l’angolo nostro.
(continua)
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