Scritto da © michelazanarella - Lun, 06/06/2011 - 09:41
Risa infantili
spalancano vetri
di memoria.
Un sole appannato
risciacqua le mie narici.
In un corteo pigro di silenzi
avvolgo i resti di una pioggia in polvere,
labbra di pianura sciolte
in un minuscolo passo di salice
e familiari segreti di fiume.
Distinguo in macchie di quartiere
i fiati di un paese,
risveglio l'attimo
in quelle pietre.
Inizio l'alba di un tremore
e afferro la mia serenità
in un alfabeto di terra
che non accetta
il pane del mio addio.
spalancano vetri
di memoria.
Un sole appannato
risciacqua le mie narici.
In un corteo pigro di silenzi
avvolgo i resti di una pioggia in polvere,
labbra di pianura sciolte
in un minuscolo passo di salice
e familiari segreti di fiume.
Distinguo in macchie di quartiere
i fiati di un paese,
risveglio l'attimo
in quelle pietre.
Inizio l'alba di un tremore
e afferro la mia serenità
in un alfabeto di terra
che non accetta
il pane del mio addio.
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