Scritto da © SebastianoA - Gio, 04/03/2010 - 19:46
Ero lì.
C’ero anch’io tra i fumi solfurei ed i camminatoi unti d’olio
A destra e a sinistra solo tubi e pompe, premesse al consumismo
e rari germogli avvelenati di cristalli frettolosi
Oltre la cortina, più in là degli occhi, nell’impalpabile memoria
dei numeri a venire, c’eri tu!
I rumori, le canzoni in media frequenza, le cinture di sicurezza
certo non profumavano di te. Intanto eri la con le tue mani
e tutto l’armamentario di sensi che mi avrebbe invaso.
E tu, chissà, guardavi dalla tua luna quegli strani movimenti
di gru e di braccia confusi dalle ciminiere e da un pulsare nuovo del cuore…
quanto ci siamo avvicinati per poi allontanarci e di nuovo sorprenderci vicini
e tutto questo solo per un veleno che nemmeno la raffineria di Sannazzaro
riusciva a processare?
Eppure, se di questo scrivo, t’amo ancora
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